12 März 2022

Friaul und Triest: Großes Welttheater auf kleiner Bühne

 


Lesereise Triest

 

https://www.picus.at/produkt/lesereise-triest/

Linea 2 / Linja 2

 


 https://unikum.ac.at/001_PROJEKTE_2015_FI/LINEA_2_FI/002_LINEA02_15112015.html

Tiefer gehen

 

https://unikum.ac.at/001_PROJEKTE_2011_FI/KARSTBUCH_FI/0001_kras_index.html

Europäische Aufklärung zwischen Wien und Triest

 

https://www.vandenhoeck-ruprecht-verlage.com/themen-entdecken/geschichte/geschichte-der-neuzeit/50204/europaeische-aufklaerung-zwischen-wien-und-triest

Über die Grenzen nach Triest

 

https://www.buecher.de/shop/allgemein/ueber-die-grenzen-nach-triest/strasser-kurt-f-waitzbauer-harald/products_products/detail/prod_id/21804831/

Franz Grillparzers Weg führte von Wien nach Triest. Sein Ausruf der Verzückung und Erleichterung angesichts des Meeres erfolgte nach einer durchreisten Nacht und zwei durchfahrenen Tagen. Auch in diesem Buch ist Triest Zielpunkt der Reise, wenngleich die alte Hafenstadt erst nach einer Reihe von Zwischenaufenthalten erreicht wird. Die Autoren überqueren die Karawanken, erforschen das von Durchreisenden kaum registrierte Kanaltal, ersteigen die Gipfel der Julischen Alpen, unternehmen einen Abstecher in das vergessene Resiatal, fahren in das anschließende Slowenien, unterbrechen die Reise in Aquileia, Cervignano und Görz und kommen schließlich nach Triest, dessen zwiespältige Geschichte der letzten 100 Jahre sich im täglichen Leben widerspiegelt. Auf dieser Reise bewegen sie sich ständig über Grenzen - Sprachgrenzen, historische, landschaftliche, politische Grenzen. Und sie erfahren, daß weder Sprachen, noch Geschichte, Landschaften und schon gar nicht Politik dauerhafte Grenzen zwischen Menschen aufzurichten imstande waren. Die Wanderung von den Karawanken zum Adriatischen Meer wird eine Reise vom Anfang der Geschichte bis in unsere Zeit.

Ein Giro in Triest. Intervista a Christian Klinger.

(c) Paul Feuersänger für Picus Verlag
  

Perchè “Ein Giro in Triest”?

L’editore ed io abbiamo cercato un titolo che descrivesse un po’ il contenuto del libro. Nel 1914 c’è un investigatore, Gaetano Lamprecht (ispettore della polizia austro-ungarica, mezzo austrico e mezzo italiano), appassionato di ciclismo, ha una bicicletta italiana marca Bianchi e ha un grande sogno: essere ammesso alla gara del “Giro d’Italia”.

 

Di cosa parla il libro?

Il libro è ambientato negli ultimi giorni prima della Grande guerra. Dopo l’attentato di Sarajevo, Lamprecht viene incaricato di indagare sulle “cellule irredentiste” a Trieste. E’ già impegnato con un caso di un militare che pare essersi suicidato, ma Lamprecht non ci crede.


Com’è nata l’idea di scrivere “Ein Giro in Triest”?

Dopo il lavoro su il libro “Die Liebenden von der Piazza Oberdan” volevo restare a Trieste con la letteratura. Ho scritto alcuni gialli, ma so che esistono già tanti scrittori che scrivono libri su Trieste. Ho ideato allora un poliziotto “storico” anche perché dopo i “Liebenden” ho raccolto una piccola biblioteca sulla storia di Trieste. Inoltre, nel 2020 non esisteva ancora un giallo con protagonista un poliziotto austro-ungarico (non sapevo che Günter Neuwirth stesse lavorando a un progetto simile e più velocemente di me. (vedi “Dampfer ab Triest”)).


Pensa di far tradurre in italiano e in sloveno qualcuno dei suoi libri?

Sì, ma si deve trovare una casa editrice, non è facile. Vediamo come si sviluppano le cose.


Quante volte è stato a Trieste? Il Suo luogo preferito a Trieste?

Prima della pandemia ero a Trieste una volta al mese per alcuni giorni, ma a causa del covid-19 i miei viaggi a Trieste sono diventati rari; spero che si riprendano con frequanza dopo la crisi (ma ormai non si sa di quale crisi si sta parlando, perché ne comincia sempre una nuova!).

Ci sono tanti posti che amo a Trieste: per esempio Monte Grisa, Barcola, Piazza Cavana, ma come la maggior parte dei Triestini mi piace fare una passeggiata sul molo Audace (o già San Carlo).


Ha comprato casa a Trieste? Perchè?

Dalla mia giovinezza volevo prendere casa in Italia, ma ho conosciuto Trieste solo da cinquantenne. Alla mia prima visita la città mi ha” rifiutato”, non mi piaceva e forse nemmeno io sono piaciuto a Trieste. Ma dopo alcune visite successive, stiamo entrati in un nuovo rapporto fatto di rispetto e interesse. Dopo uno o due anni di visite frequenti e più lunghe mi è nato il desiderio di possedere una casa a Trieste, anche perché qui c’è l’accesso al mare più vicino a Vienna. E i costi non sono esorbitanti.


Quali sono gli altri suoi libri e quali ambientati nel Litorale?

Blutschuld, che è uscito in 2017: un investigatore privato, le ricerche per questo titolo mi hanno guidato anche sul triste tema della Risiera dei tempi bui del nazismo.

Nel 2020 usciva il mio libro sul Pino Robusti (“Die Liebenden von der Piazza Oberdan”), una storia che si svolge in un arco di tempo da i combattimenti sul Carso nel 1915, fino alla sua esecuzione nel 1945 (Pino, giovane studente, fu assassinato dai nazisti nella Risiera di Trieste).

Quest’anno è uscito “Un Giro a Trieste”.


Qual’è il libro che le ha dato maggior successo? E quello che Le è piaciuto di più scrivere?

Il libro su Pino Robusti. Ma era anche il libro più difficile da scrivere, perché c’era anche una responsabilità per la figura come autore, perché dovevo mescolare realtà con finzione. Il libro più divertente da scrivere è stato “Tote Vögel singen nicht” perché potevo scriverlo senza rispettare nessuno. (Il sospetto che deve provare la propria innocenza riguardo ad un omicidio è un avvocato che vive in solitudine, una persona molto particolare).


In Austria vengono pubblicati ogni anno libri, film e spettacoli che fanno riferimento a Trieste. Come spiega tanto interesse degli austriaci per la nostra città?

Perché Trieste è stata collegata con l’Austria per secoli, lo dico senza nostalgia per la monarchia. Anche oggi si può sentire che questo rapporto tra Trieste e le città di Vienna e Graz non è sparito totalmente.

Per noi austriaci Trieste resta per sempre il nostro porto.

04 März 2022

Hinterhof-Bassena

 

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il carso. la bora.

 

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Die Dringlichkeit der Dinge

 

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 Es geht um die Liebe und das Recht, die Liebe zum Recht und das Recht auf Liebe. Ein junger Wiener Jurist lernt zufällig eine zehn Jahre ältere Lehrerin & Literaturliebhaberin (aus Triest) kennen, die schon einiges vom Leben gesehen hat (und darüber einigermaßen frustriert ist), worauf er sich auf seine eigentümliche Art um sie und ihre Probleme kümmert. Eigentümlich deshalb: Wenn es eine Juristenskala von eins bis zehn gibt, trifft er die Elf - bis ins Private hinein sieht er alles mit seiner juristischen Brille, artikuliert sich, handelt und verhält sich dementsprechend. Es ist eine Mischung aus Anwaltsroman (mit Kanzleialltag und Gerichtsszenen) und Liebes-/Beziehungsromanen (flott und dialogreich). Die Ursprungsidee war: Eine Liebesgeschichte mit einer juristischen Sprache erzählen - aber so trocken, wie sich das anhört, ist es dann nicht geworden am Ende. 

https://www.markus-grundtner.at/besprechungen/


2a rassegna letteratura austriaca su TRieSTe e Litorale: discorsi, articoli, filmati.

  Si è conclusa la seconda rassegna della letteratura austriaca contemporanea su TriesteTrstTriest e il Litorale. Essa si è sv...