Si è conclusa la seconda rassegna della letteratura austriaca contemporanea su TriesteTrstTriest e il Litorale.
Essa si è svolta venerdì 19 maggio 2023 presso la libreria Ubik con la partecipazione degli scrittori Günter Neuwirth (Sturm über Triest), Beppo Beyerl (Julius Kugy: Triest Triglav) e Wolfgang Salomon (Triest abseits der Pfade).
Sabato 20 maggio, gli incontri sono proseguiti al con le presentazioni degli scrittori Alexander Keppel (Der zweite Kontinent), Christan Klinger (Die Geister von Triest) e Kurt F. Strasser (Über die Grenzen nach Triest).
La moderazione delle serate, sapientemente condotte in tedesco e italiano, è stata effettuata da Paola Alessandra Alzetta, vicepresidentessa del Club Touristi Triestini.dalla scrittrice Christine Casapicola e dallo scrittore Christian Klinger.
Introduzione alle serate di Alessandro Sgambati (Club Touristi Triestini), di Luciano Santin (Circolo della Stampa), Riccardo Cepach (Museo sveviano), Walter Wratschko ed Eva Mayerthaler (Club Tre Popoli), Pierluigi Sabatti (Istituto di storia della resistenza e dell’età contemporanea del Friuli Venezia Giulia)
Il Club Touristi Triestini ringrazia per il patrocinio il Consolato onorario d’Austria, il Club Tre Popoli di Klagenfurt/Celovec, il Circolo della Stampa di TS, l’Associazione Biblioteca Austriaca di Udine, Kultuhaus Görz, il Forum austriaco di cultura di Milano, la Comunità evangelica luterana TS, Radio Capodistria, l’Associazione Italia-Austria e - soprattutto - Literar-Mechana per il sotegno materiale.
Trieste ha accolto con curiosità e partecipazione questo secondo evento che valorizza i collegamenti letterari con l'Austria. Sono state due serate di festa e di gioia. Sarà per noi un onore mantenere vivo questo legame, per la costruzione di una città aperta e per un'Europa di pace.
Raccogliamo in quest’unico post il materiale disponibile.
Buon pomeriggio, è un onore e un piacere, per il Circolo della Stampa di Trieste, essere al fianco del Club Touristi Triestini organizzatore di questa meritoria iniziativa.
Nelle nostre terre è stata fatta una sistematica opera di rimozione e cancellazione in merito ai vitali rapporti intercorsi tra la città e il suo retroterra mitteleuropeo, austriaco e non solo.
La storia locale, lo sappiamo, è stata fatta iniziare nel 1918.
Solo da poco si è iniziato a rimagliare il tessuto lacerato dalle guerre, dai nazionalismi, dalle contrapposizioni ideologiche.
E la cultura, alta o popolare, ha un suo spazio e un suo compito, in questo recupero.
Letterariamente Trieste si è sempre nutrita di Mitteleuropa e ha dato le migliori prove di sé in questo registro, anche esprimendosi in italiano.
Dunque la cultura qui deve ricordare il passato, però soprattutto guardare al domani.
Seguire l’elusiva, a volte inconsapevole, nostalgia di futuro, provata da tanti giovani che sono nipoti e pronipoti dei cittadini austriaci di un tempo.
La Rassegna che si apre oggi, giunta alla seconda edizione, dunque già appuntamento istituzionalizzato, ben si colloca in questa prospettiva. Grazie al CTT, agli scrittori austriaci che guardano a Trieste, agli intervenuti.
Luciano Santin
Presidente del Circolo della Stampa di Trieste
Cari amici, cari ospiti
vi invio un caloroso benvenuto e un affettuoso saluto. Unito a un grazie agli amici del Club Touristi Triestini i quali si prodigano in ottime iniziative che sottolineano la multiculturalità della nostra città e del nostro territorio: del Litorale, che è il termine geografico con il quale mi piace denominarlo.
La nostra identità culturale non esisterebbe se non ci fosse la presenza della cultura tedesca che insieme a quella slovena e italiana costituisce uno dei pilastri del nostro esserci.
Quindi conoscere questa cultura che per molte ragioni, non tutte commendevoli, è stata “oscurata” in questo nostro territorio, è veramente un impegno che fa onore ai Touristi Triestini e arricchisce la nostra città.
Non dimentichiamo che qui il Mediterraneo si insinua profondamente in Europa e che questo fatto geografico ha avuto ed ha conseguenze enormi perché qui si incontrano e si scontrano tre grandi civiltà, tre grandi religioni, esperienze che hanno fatto di questo Litorale Alto Adriatico un laboratorio geopolitico. Come ha scritto Lucio Caracciolo, già nel 2019 nella prefazione a due corposi volumi di storia militare italiana: “Non c’è niente da fare siamo e probabilmente resteremo sul rim (bordo) su quello strategico tra Occidente e Oriente, oltre che su quello culturale, migratorio e di sicurezza fra Settentrione e Meridione, ovvero fra Ordolandia e Caoslandia secondo la partizione del planisfero geopolitico proposta da Limes”.
E sapete qual è il punto di osservazione privilegiato per capire le sorti della nostra rimland? Trieste.
E, in questo tragico momento, è necessario fare appello proprio alle culture che qui si sono sviluppate per fronteggiare una crisi di cui non conosciamo gli sbocchi. Conoscere quello che pensano i nostri concittadini europei di lingua tedesca attraverso le loro opere è quindi fondamentale.
Grazie per questo magnifico lavoro.
Pierluigi Sabatti
Presidente dell’Istituto di storia della resistenza e dell’età contemporanea del Friuli Venezia Giulia
Trieste, 'porta del mondo'. Lo sguardo 'altro' di Keppel e Klinger
di Zeno Saracino
“Sbrigati, sono la porta del mondo, ma solo la porta!” Ė solo uno dei tanti ritratti di una Trieste diversa eppure familiare emerso durante la seconda Rassegna della letteratura austriaca contemporanea su Trieste e il Litorale. Si è svolta infatti sabato 20 maggio, ore 18, la seconda giornata della Rassegna nell’ottocentesca cornice del Tergesteo, negli spazi della libreria Ubik.
La Rassegna - che mira a far conoscere romanzi di autori austriaci e tedeschi contemporanei ambientati a Trieste, eppure mai tradotti in Italia - è stata organizzata dal Club Touristi Triestini (CTT). La moderazione (e traduzione) della serata era affidata alle esperte Paola Alzetta e Christine Casapicola; presentava il presidente del CTT Alessandro Sgambati.
Il presidente del Circolo della Stampa Luciano Santin ha portato i saluti dell’associazione e del direttore della rivista Qualestoria dell’Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell'Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia (Irsrec) Pierluigi Sabatti; congratulandosi per la Rassegna, Santin ha ricordato come “la cultura tedesca sia uno dei pilastri del nostro esserci, di Trieste”.
“Qui a Trieste il Mediterraneo si insinua profondamente nell’Europa, perchè qui si incrociano religioni, nazioni e popoli” ha spiegato, riportando il discorso di Sabatti preparato nell’occasione. Citando Lucio Caracciolo, l'Italia è un “rim (bordo) strategico tra occidente e oriente” e “punto d'osservazione privilegiato di questo rimland è proprio Trieste”.
Il primo autore presentato è stato Alexander Keppel; classe 1982 (dunque tra gli autori più giovani della Rassegna) nasce a Berlino, ma col cuore vive a Vienna, dove si è trasferito dal 2015. Uno scrittore pertanto tedesco, ma trapiantato in Austria.
‘Der Zweite Kontinent’ (Il secondo continente) rientra appieno nel genere dell’ucronia storica; l’anno infatti è il 1968, ma l’Europa che si presenta al lettore è radicalmente diversa, quasi aliena negli sconvolgimenti storici immaginati dalla fervida immaginazione di Keppel.
I conflitti mondiali infatti non si sono mai verificati, l’impero austriaco è vivo & vegeto e Trieste, forte di 2 milioni di abitanti, è la seconda città più importante dopo Vienna. Il secondo continente è un riferimento all’Austrialia (con la I) qui scoperta dai marinai della Marina KuK e rapidamente colonizzata dai popoli del vecchio impero. Ritroviamo pertanto deserti come la Grande Pannonia e terre fertili quali la Nuova Istria. Il protagonista è un imperiale e regio alfiere di marina diretto verso il nuovo continente che, proprio in questa Trieste familiare, eppure diversissima, vive diverse disavventure connesse all’innamoramento per una cameriera slovena nata in AustrIalia.
Interrogato sulle sue origini berlinesi, Keppel ha confessato di “avere un rapporto molto conflittuale con l’Austria, vi sono forti differenze con la mia Berlino”. Infatti “niente può dividere come una lingua in comune”. I tedeschi spesso vedono Vienna come “una città trasfigurata, romanticizzata”. Infatti “il tedesco che viene in Austria ne rimane affascinato, specie da Vienna”; eppure “non è sempre un atteggiamento reciproco”.
C’è inoltre, nel romanzo di Keppel (inedito in lingua italiana e inglese), un antagonista, ovvero un’Unione pan-asiatica di stampo sovietico; una fusione tra la Russia-Cina che si presenta come il controcanto novecentesco dell’ottocentesca ambientazione mitteleuropea.
Keppel, essendo nato nella Berlino Est, ha osservato che “l’atteggiamento dell’ex URSS non è nuovo, esiste da tempo”, puntualizzando tuttavia come ciò sia slegato dal romanzo, redatto a fine 2021, quindi pre invasione dell’Ucraina.
Perchè tuttavia scegliere Trieste come protagonista di un'ambientazione così complessa, così ucronica? “Dal 2015, quando l’ho visitata per la prima volta, Trieste mi ha sempre affascinato”; infatti “è un luogo di transizione e di transito” che “trascende sé stessa, è la perfetta rampa di lancio per un progetto, per un viaggio”.
Tra le tante invenzioni del romanzo non manca l’arciduca Massimiliano d’Asburgo che sopravvive all’avventura in Messico, collaborando anzi con Benito Juarez con cui condivide la visione liberale e utopica. Come mai questo recupero di Massimiliano, ha interrogato la Alzetta. Ebbene, ha osservato Keppel, “Massimiliano rappresenta l’arroganza dell’Europa nei confronti del mondo” però “in qualche modo mi dispiace per lui”. L’idea di ‘salvare’ Massimiliano è giunta a Keppel visitando Miramar; “qui è più facile sognare, solo che alcuni sogni dovrebbero restare tali”.
Presenza invece familiare a molti, ormai a Trieste, quella dello scrittore austriaco Christian Klinger. Classe 1966, viennese doc, Klinger ha acquistato casa a Trieste nel 2017, suggellando così il legame con la città-porto. Giallista, menzionato nella rosa dei candidati all'Agatha Christie Crime Prize nel 2011, Klinger ha annunciato che uno dei suoi libri, ‘Die Liebenden von der Piazza Oberdan (Gli amanti di piazza Oberdan)’, verrà tradotto anche in italiano. L’appuntamento per la pubblicazione è quantomai significativa per un romanzo incentrato sulle dolorosissime vicende di Pino Robusti e Laura, deportato alla Risiera: il 25 aprile 2024.
Ma cosa lega Klinger a Trieste, a tal punto da scegliere di risiedervi diversi mesi all’anno? “Non è stato un amore a prima vista” ha confessato “dopo aver comprato l’appartamento, abbiamo iniziato ad esplorarla tra autunno e inverno”. Però è stato “un amore un po’ ruvido”, maturato nel tempo. Sotto il profilo familiare, ha accennato Klinger, “sono cresciuto con due nonne per le quali l’Austria-Ungheria era una realtà concreta”; pertanto sebbene “io mi consideri un democratico, non sono certo un monarchico”, pur tuttavia “sono interessato a questo legame di seicento anni di Trieste con l’Austria”.
I gialli di Klinger sono infatti ambientati in una Trieste alle soglie della Prima Guerra Mondiale; una delle prime storie, ad esempio, parte dal giorno prima dell’attentato a Sarajevo e si conclude nel luglio 1914, prima della chiamata alle armi per lo scoppio del conflitto; un’altra ancora è calata nel 1914 e termina a maggio 1915, prima della dichiarazione di guerra dell’Italia all’Austria. L’ultimo romanzo, dal titolo traducibile come “Gli spiriti di Trieste”, contiene inoltre “tante piccole leggende su Trieste” ad esempio sulla “Camera Rossa” dei gesuiti nella Chiesa di Santa Maria Maggiore.
Il protagonista dei gialli triestini di Klinger è un detective diverso dal solito; Gaetano Lamprecht è infatti un uomo muscoloso, votato all’azione, definito da Klinger scherzosamente “uno James Bond della Cacania”. Si muove, nelle sue investigazioni primo novecentesche tra Trieste e il Carso, con una bicicletta; un piccolo riflesso della passione di Klinger per la bici, ereditata a sua volta dal padre fanatico ciclista.
I prossimi gialli pongono Klinger di fronte a un dilemma non da poco; infatti dal 1914-15 il successivo romanzo giallo verrà ambientato nella Trieste passata all’Italia dopo il 1918. Un ambiente certo non facile per un protagonista austriaco quale Lamprecht, ha ammesso Klinger; continuerò a investigare, “ho trovato una soluzione” ha rassicurato lo scrittore.
I filmati:
Venerdì 19 maggio 2023
1. Saluti introduttivi: Luciano Santin, Circolo della Stampa:
2. Saluti introduttivi: Riccardo Cepach, Museo sveviano:
3. Saluti introduttivi: Walter Wratschko ed Eva Mayerthaler, Club Tre Popoli:
4. Günter Neuwirth: Sturm über Triest:
5. Wolfgang Salomon: Triest abseits der Pfade:
6. Beppo Beyerl: Julius Kugy: Triest Triglav:
7. Premiazioni e saluti 19.5.2023:
Sabato 20 maggio 2023
8. Saluti introduttivi. Pierluigi Sabatti:
9. Alexander Keppel: Der zweite Kontinent. 1:
10. Alexander Keppel. Der Zweite Kontinent. 2:
11. Alexander Keppel. Der Zweite Kontinent. 3:
12. Christian Klinger. Die Geister von Triest:
13. Kurt F. Strasser. Über die Grenzen nach Triest. 1:
14. Kurt F. Strasser. Über die Grenzen nach Triest. 2:
15. Premiazioni e saluti finali: