Christine Casapicola,
nata a Linz nel 1962. Ha studiato economia presso l’Università d’Economia e Commercio di Vienna; di professione commercialista e revisore dei conti.
Vive a Vienna e possiede una seconda casa a Cormons.
Ha cominciato a scrivere nel 2010. Il tema principale delle sue opere è la storia del Litorale.
Geboren 1962 in Linz. Studium an der Wirtschaftsuniversität Wien. Beruf Steuerberaterin und Wirtschaftsprüferin.
Lebt in Wien mit Zweitwohnsitz in Cormons.
Seit 2010 literarisch tätig. Im Fokus der Arbeiten steht die Geschichte des Küstenlandes.
Antefatto
Ho trascorso le estati della mia prima infanzia a Grado con i nonni.
I nostri soggiorni a Grado avevano un motivo preciso. Io ero malata cronica e il medico di famiglia riteneva che Grado facesse bene ai miei reni. Per questo motivo venivo sepolta quotidianamente fino alla pancia nella sabbia, per un tempo che a me sembrava insopportabilmente lungo, mentre gli altri bambini potevano scatenarsi nell’acqua bassa.
Mio nonno faceva del suo meglio. Per accorciare il mio martirio di sabbia mi raccontava di un mago che viveva a Miramar in un magnifico castello bianco sulla scogliera di Trieste. Non vedevo l’ora di vederlo. Spiavo con impazienza dalla mia buca di sabbia in direzione dell’ampio golfo che separa Grado da Trieste, ed ero sicura di scorgere nell’azzurro nebuloso la sagoma di un edificio con una torre. In realtà è difficile scorgere Miramar da quella distanza anche in una giornata limpida. Per me poi era del tutto impossibile. Perché, a causa delle preoccupazioni per i miei reni, nessuno si era accorto che ero miope come una talpa. Nel mio mondo infantile mi orientavo con una certa abilità attraverso i contorni, i colori e gli odori, e quello che non riuscivo a vedere, come il mago nel suo castello, semplicemente lo immaginavo. L’agognata gita alla residenza dell’arciduca Massimiliano si trasformò in un’appassionante ricerca del mago in ogni angolo del castello e nel rigoglioso giardino, almeno fino al momento in cui i nonni non avevano visto tutto quello che c’era nella loro lista. Non incontrammo il mago, era partito all’ultimo momento a causa di un’emergenza magica. Naturalmente il nonno, essendo uno dei suoi migliori amici, sapeva esattamente dove era andato.
A quell’epoca non incontrai mai il mago nei suoi abiti ariosi e con il cappello magico calato sulla fronte. Ma ora, cinquant’anni più tardi, quando sulla via per Trieste mi fermo al castello di Miramar, sento mio nonno mentre racconta. Appena tolgo gli occhiali, i colori e i rumori della mia infanzia ritornano. Allora le orecchie di bambina sentono il rollare delle barche nel porto. Gli occhi di bambina vedono tutta la tavolozza di colori che il mago mescola secondo le sue ricette segrete per dipingere il cielo e il mare attorno a Grado, e il cuore di bambina sa che il nonno lo sta aiutando già da molti anni. (Traduzione di Federica Gori)
Vorgeschichte
Die Sommer meiner frühen Kindheit habe ich mit meinen Großeltern in Grado verbracht. Unsere Aufenthalte in Grado hatten einen bestimmten Grund. Ich war chronisch krank und der Hausarzt meinte, Grado wäre gut für meine Nieren. Daher wurde ich täglich für eine mir unerträglich lang erscheinende Zeit bis zum Bauch im Sand vergraben, während die anderen Kinder im seichten Wasser herumtollen durften.
Mein Großvater tat sein Bestes. Um mir mein Sandmartyrium zu verkürzen, erzählte er mir von einem Zauberer, der in Miramare in einem prachtvollen weißen Schloss an der Steilküste vor Triest wohnt. Ich konnte kaum erwarten, ihn zu sehen. Sehnsüchtig spähte ich aus meinem Sandloch über den weiten Golf, der Grado von Triest trennt, und war mir sicher, im dunstigen Blau die Umrisse eines Gebäudes mit Turm zu erkennen. Tatsächlich ist es selbst an klaren Tagen schwer, Miramare auf diese Entfernung auszumachen. Für mich war es gänzlich unmöglich. Denn ob der Sorge um meine Nieren war niemandem aufgefallen, dass ich kurzsichtig wie ein Maulwurf war. Ich navigierte mich anhand von Umrissen, Geräuschen, Farben und Gerüchen nicht ungeschickt durch meine Kinderwelt, und was ich nicht sehen konnte, stellte ich mir einfach vor. Wie den Zauberer in seinem Schloss. Der ersehnte Ausflug in die Residenz des Erzherzogs Maximilian entwickelte sich zu einer spannenden Suche nach dem Zauberer in jedem Winkel des Schlosses und in den üppigen Blumengärten – solange bis die Großeltern alles besichtigt hatten, was auf ihrer Liste gestanden war. Den Zauberer trafen wir nicht, er war kurzfristig verreist, ein magischer Notfall. Mein Großvater wusste als einer seiner besten Freunde natürlich genau Bescheid, wohin er fortgeeilt war.
Ich bin ihm damals nie begegnet, dem Zauberer in seinen wallenden Gewändern, den spitzen Zauberhut tief in der Stirn. Doch wenn ich heute, knapp fünfzig Jahre später, auf dem Weg nach Triest bei Schloss Miramare anhalte, dann höre ich meinen Großvater erzählen. Sobald ich die Brille abnehme, kehren die Farben und die Geräusche meiner Kindheit zurück. Dann hören Kinderohren das Schlingern der Boote im Hafen. Kinderaugen sehen die gesamte Palette an Farben, die der Zauberer nach seinen Geheimrezepten mischt, um damit Himmel und Meer um Grado zu bemalen, und ein Kinderherz weiß, dass ihm der Großvater nun schon seit vielen Jahren dabei hilft.
La sua opera principale è la trilogia del Litorale, composta da:
“Nächstes Jahr im Küstenland” (L’anno prossimo nel Litorale), pubblicato nel 2014, Edizioni Braitan, Brazzano (GO).
Una
volta l'Austria si trovava sul mare. Per molti secoli la zona tra la
valle settentrionale dell'Isonzo e Trieste appartenne all'impero
asburgico. Anche se l'ex Litorale Austriaco è ora diviso tra Italia,
Slovenia e Croazia, la regione è sempre rimasta un insieme comune.
Nelle storie di famiglia la quotidianità di ieri continua a vivere e
la gente ricorda con orgoglio le personalità di spicco che sono
arrivate lontano " fino a Vienna": Max Fabiani, Alfonso
Canciani, Nora Gregor per citarne solo alcuni, o detto in altro modo:
Cosa ha a che fare l'Urania di Vienna con l'approvvigionamento idrico
di un villaggio del Carso sloveno? Dov'era la Nizza d'Austria? Cosa
collega la Casa Artaria di Vienna con una rosa dei venti a Trieste?
Inizia un viaggio alla ricerca dell’anima dimenticata della
vecchia Austria.
“Irgendwann im Küstenland”, (Una volta nel Litorale), pubblicato nel 2016, Edizioni Braitan, Brazzano (GO).
Il viaggio alla scoperta delle curiosità familiari dell'ex Litorale continua: un'incursione sulle tracce di famiglie speciali e idee insolite. Idee che un tempo attiravano l'attenzione da ben oltre i confini del Litorale e formavano l’identità della regione tra le Alpi e l'Adriatico. Questa volta l'attenzione si concentra su ciò che le persone hanno sempre ottenuto dalla natura con il lavoro delle proprie mani: vino, miele, sardine, sale, aglio e altro. E così incontrerete, tra gli altri, i cacciatori di anatre della laguna di Grado, un intraprendente mugnaio del Collio e i salinari di Pirano.
“Wiedersehen im Küstenland”, (Arrivederci nel Litorale), pubblicato nel 2020, Edizioni Braitan, Brazzano (GO).
C'è stato un tempo in cui l'Austria dominava i mari. A Trieste e a Pola vennero varate prestigiose navi mercantili e da guerra e i suoi primi sottomarini si immersero negli abissi. Audaci menti hanno trasformato molti villaggi di pescatori tra Grado e il Golfo del Quarnero in un centri d'incontro per la società alla moda. Nel sud della vecchia Austria si sentono ancora le meravigliose storie di un tempo. Tra le altre cose: a quale bellezza del Litorale il Capo di Stato Maggiore dell'esercito imperiale e reale ha scritto più di tremila lettere d'amore? Perché una dozzina di indiani hanno vagato per Trieste nel 1906? Come ha fatto un uomo d'Oriente a diventare proprietario di un teatro a Trieste? E mentre la gente si racconta di inventori geniali, di coraggiosi esploratori o di tragici eroi dell'amore, sullo sfondo dell'Adriatico eternamente blu, sembra che l'Austria sia ancora affacciata sul mare. La magia del così vicino – così lontano è ancora qui.
Hauptwerk ist die Küstenland Trilogie, bestehen aus:
Nächstes Jahr im Küstenland, erschienen 2014, Edizioni Braitan, Brazzano (GO)
Österreich lag einst am Meer. Viele Jahrhunderte lang gehörte das Gebiet zwischen dem nördlichen Isonozotal und Triest zum Habsburgerreich. Auch wenn sich das ehemalige Österreichische Küstenland jetzt auf Italien und Slowenien verteilt, ist die Region immer ein gemeinsames Ganzes geblieben. In den Familiengeschichten lebt der Alltag von gestern weiter und man erinnert sich stolz an herausragende Persönlichkeiten, die es „damals in Wien“ weit gebracht haben: Max Fabiani, Alfonso Canciani, Nora Gregor um nur einige zu nennen, oder anders formuliert: Was hat die Wiener Urania mit der Wasserversorgung eines slowenischen Karstdorfes zu tun? Wo lag das Nizza Österreichs? Was verbindet das Artaria Haus in Wien mit einer Windrose in Triest? Eine Entdeckungsreise auf der Suche nach einem vergessenen Herzstück Altösterreichs beginnt.
Irgendwann im Küstenland, 2016, Edizioni Braitan (GO)
Die Entdeckungsreise in die vertraute Fremde des ehemaligen Küstenlandes geht weiter: ein Streifzug auf den Spuren von besonderen Familien und ausgefallenen Ideen. Ideen, die einst weit über die Grenzen des Küstenlandes hinaus aufhorchen ließen und die Region zwischen Alpen und Adria prägten. Im Blickpunkt steht diesmal, was die Menschen mit ihrer Hände Arbeit seit jeher der Natur abgewinnen: Wein, Honig, Sardinen, Salz, Knoblauch und mehr. Und so begegnet man unter anderem den Entenjägern aus der Lagune in Grado, einem findigen Müller aus dem Collio und den Salzarbeitern aus Piran.
Wiedersehen im Küstenland, 2020, Edizioni Braitan (GO)
Es gab eine Zeit, als Österreich die Meere beherrschte. Stolze Handels- und Kriegsschiffe liefen in Triest und Pula vom Stapel und die ersten Unterseeboote tauchten in die Tiefe. Kühne Vordenker verwandelten so manches Fischerdorf zwischen Grado und der Kvarner Bucht in einen Treffpunkt der mondänen Gesellschaft oder erschufen entlang der Küste üppige Inselparadiese. In Österreichs altem Süden hört man bis heute die Geschichten von einst und man fragt sich unter anderem: An welche Schönheit aus dem Küstenland schrieb der Generalstabchef der k.u.k. Armee über dreitausend Liebesbriefe? Weshalb zog im Jahr 1906 ein Dutzend Indianer durch Triest? Wie wurde ein Mann aus dem Morgenland zum Besitzer eines Theaters in Triest? Und während die Menschen einander über geniale Erfinder, mutige Inselpioniere oder tragische Liebeshelden erzählen, scheint es vor der Kulisse der ewig blauen Adria gewiss: Österreich liegt immer noch am Meer. Die Magie der vertrauten Fremde ist nach wie vor da.
Nächstes Jahr im Küstenland, März 2014, Französische Broschüre, 285 Seiten, ISBN 9788886950176, https://www.braitan.at/
Irgendwann im Küstenland, Mai 2016, Französische Broschüre, 290 Seiten, ISBN 9788886950206, https://www.braitan.at/
Wiedersehen im Küstenland, Mai 2020, Französische Broschüre, 288 Seiten, ISBN 9788886950343, https://www.braitan.at/